La bambina faraone, di Isabella Paglia
Così era allora, e così sarà sempre.
Sono stata Re d’Egitto,
io,
Hatshepsut I, figlia di Amon e figlia del Mattino.
Hatshepsut I, la donna che divenne faraone e regnò sull’Antico Egitto per oltre due decenni, torna a splendere grazie alla penna di Isabella Paglia che, ne La bambina faraone (Oscar Primi Junior Mondadori), racconta l’infanzia della quinta sovrana della XVIII dinastia d’Egitto.
Fanciulla intraprendente e coraggiosa, dall’animo nobile ed altruista, Hatshepsut I si avventura alla scoperta del suo Regno, accompagnata dall’amico e schiavo Sem.
Tra peripezie sulle rive del Nilo, notti stellate d’Oriente e cospirazioni i due giovani non solo porranno le basi di un’amicizia lunga tutta la vita ma lotteranno strenuamente contro le convenzioni del tempo per difendere i propri valori:
“I papiri sono preziosi, custodiscono il sapere, spiegano il mondo, almeno in parte…” disse Sem.
“E l’altra parte?” chiese Hat.
Sem fece un sospiro. “L’altra parte sono i nostri sogni”.
Tra finzione letteraria e ricostruzione storica, Isabella Paglia intesse la trama di un racconto semplice quanto coinvolgente, dedicato ai ragazzi (dagli 8 anni) vivaci e ribelli come la protagonista della vicenda.
Un plauso va alle illustrazioni di Elisa Macellari: disegni nei quali il colore ha un ruolo d’onore e le tinte tipiche dell’Antico Egitto (ocra, oro, azzurro) rievocano un mondo affascinante ed immaginifico.
La bambina faraone è una storia appassionante, piena di colpi di scena intervallati da dialoghi profondi, ricchi di speranze, progetti ed ideali capaci di far breccia nel cuore dei giovani lettori che, come Hatshepsut I e Sem si buttano ogni giorno a capofitto alla scoperta della vita che li attende.
Io voglio essere quello che mi accade attorno!