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Recensione: La legge di Manu, di Vasco Mariotti

La legge di Manu
La legge di Manu

Cosa c’è di meglio di un buon libro? Uno che non sapevi che esistesse ma che, con grande fortuna per noi lettori, è stato trovato e, malgrado siano passati davvero molti anni dalla sua stesura e dalla morte dell’autore, finalmente è disponibile. Parlo dell’ultimo lavoro di Vasco Mariotti, geniale scrittore italiano del secondo dopoguerra che, dopo un grande successo in vita, venne piano piano dimenticato. In molti, infatti, ignorano che Mariotti è stato uno dei più grandi e raffinati scrittori di gialli noir.

La legge di Manu (ed. Cliquot), questo è il titolo del romanzo appena uscito, racconta delle disavventure di una giovane e sensuale ballerina indiana,  Heinie Heniewale Kho, giunta nella città di Napoli per esibirsi in un teatro. A protezione della donna è stato assunto il famoso detective Lorenzo Buoncompagni, in quanto la bella ballerina teme di essere in pericolo di vita e durante una sua esibizione vede qualcosa che la spaventa a morte. Mentre Buoncompagni indaga, Heinie viene trovata  brutalmente uccisa nella sua stanza. Ma chi la voleva morta? Perché? E chi è “Rhundya”?

Il titolo prende spunto dall’omonima opera indiana – un testo antichissimo che tratta dei diritti e dei doveri morali, politici e religiosi che dovrebbero seguire tutti i cittadini indiani, sacrifici e rituali per l’espiazione inclusi – e fa da cornice alla vicenda.

Mariotti, malgrado i molti anni trascorsi dalla sua morte, è ancora in grado di incantare, stupire e affascinare come solo un grande maestro del brivido sa fare. Dotato di una grande cultura e di una creatività davvero sorprendente – tenete appunto conto che questo libro è stato scritto quasi mezzo secolo fa e ritrovato solo di recente -, Vasco Mariotti si distingue per la sua originalità e per lo stile intrigante e irresistibile. Un grande romanzo della letteratura di genere noir che si spera possa riportare ribalta il suo grande autore.

Sempre di Mariotti vi consiglio caldamente anche i magnifici L’uomo dai piedi di fauno, L’Isola delle ombre e Tre stille di sangue.

Gabriele Scandolaro

Gabriele Scandolaro è dottore in Lettere Moderne ed educatore ed è un lettore proprio come voi. La sua passione è iniziata in tenera età grazie ad una nonna molto speciale che passava i pomeriggi raccontandogli favole e leggendogli libri. Ma non ne aveva mai abbastanza. Ha iniziato a leggere per conto suo e da allora non ha più smesso. Legge qualsiasi cosa: fantasy, gialli, saggi, romanzi rosa, horror, testi scolastici, fiabe, manuali. La sua passione lo ha portato a laurearsi in Lettere Moderne perché unica scelta possibile per un lettore così avido come si descrive. Quando non legge suona il violino. Non riesce a immaginare una vita senza libri e senza musica. Cosa fa su MeLoLeggo? Recensisce i nuovi autori e si dedica a raccontarli attraverso le interviste.

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