La piccola Battaglia portatile, di Paolo Nori
Questo libro m’ha commossa. Sarà che parla di padre e figlie e contorni di umanità e trasuda un po’ tanto amore, nelle sue pagine, mi ha commossa. C’è Battaglia, che è una bambina sveglia come tanti bambini, e poi c’è il padre della Battaglia, che è sveglio anche lui a suo modo ma lui per primo dice di non sapere niente: “Anche se, a dire il vero, quella di cui provo a parlare in questo libro non è esattamente mia figlia, cioè mia figlia è poi un’altra cosa, e io , anch’io non sono esattamente io, io sono il babbo della Battaglia, per quello, non so bene cosa sono, che spazio occupo, da che parte sto, a cosa servo, quanti anni dimostro, da dove vengo, quando mi sono incontrato per la prima volta, non so neanche esattamente come mi chiamo…”. Quel che si sa è che però lui alla Battaglia vuole bene e che lei gli ha chiesto di portarla in giro, ad Amsterdam, Torino, Parigi… E loro prendono e vanno, e lui appunta, segna, scrive, si guarda intorno, racconta e, visto che lui fondamentalmente è Paolo Nori, ripete cose scritte altrove sfruttando l’effetto Kulešov – e cercatevi che cos’è se ancora non lo sapete, che è una bellezza.
Nori così restituisce tante fotografie della sua bambina che cresce da una città all’altra o nella stessa attraverso gli appunti presi nel corso del tempo e poi riuniti sotto forma di libro. Dalle pagine sembra quasi di vederla spuntare come in uno di quei libricini animati dove i disegni prendono vita facendo scorrere veloci le pagine tra le dita. Eccola allora alla stazione di Torino Porta Nuova, di fronte al tabellone delle partenze, esclamare “Che città meravigliosa”, o dire al padre che la sua maestra ha avuto la tossicodipendenza da mandarini, o ancora saltare sul letto a sei anni gridando “Io salverò il mondo dall’umanità, io salverò il mondo dall’umanità”.
Ogni tanto, se non sempre, fa bene ricordarsi di quanto sia nuovo, fresco e affascinante il mondo dei bambini visto attraverso gli occhi dei bambini, soprattutto quando accanto a loro ci sono degli adulti che glielo lasciano guardare proprio così, non sentendo l’urgenza di dirglielo loro, come vederlo o descriverlo. La piccola battaglia portatile, il nuovo libro di Paolo Nori uscito quest’anno sempre per quelli della Marcos y Marcos, ce lo ricorda, e ci fa stare bene. E sì, ci commuove anche un po’.