La fame vien mangiando… anche per i libri!
Se è facile rompere l’abitudine della lettura tra i giovani, crearla è ancora più difficile. Come fare ad invogliare e ad insegnare l’amore per i libri?
Il tempo. Innanzitutto potrà rivelarsi utile stabilire uno spazio quotidiano dedicato: è necessario perciò definire per i propri figli un orario esclusivamente volto alla lettura insieme, di modo che si trasformi in un naturale aspetto facente parte della vita di tutti i giorni. Quella finestra temporale di 30/45 minuti diventerà quindi un momento prezioso per condividere con loro non solo il nostro tempo ma pensieri, valutazioni e punti di vista sul mondo.
L’esempio. Insegnare attraverso un esempio è spesso molto più utile di qualsiasi imperativo. Spingere i propri figli a leggere senza mostrarsi interessati alla stessa attività può, in questo come in altri casi, sviluppare nei piccoli una crescente diffidenza verso un’abitudine “così importante” ma, di fatto, non condivisa dal genitore. Svolgere quest’attività insieme assume una sua importanza perciò anche in riferimento a questo aspetto e, in base all’età del bambino, si potrà scegliere il genere migliore che possa catturarne l’attenzione.
Una libreria. Avere sempre a disposizione dei libri da leggere è sicuramente un ottimo mezzo attraverso il quale creare curiosità e interesse. Se non vi sono libri in casa, del resto, sarà difficile che il bambino possa essere invogliato a scoprire i segreti di questi misteriosi oggetti. Non è necessario averne molti e, in mancanza di spazio, si può sempre optare per visitare, un paio di volte la settimana, la più vicina biblioteca pubblica, che sicuramente sarà ben fornita anche di libri per il pubblico più acerbo.
Un mondo fantastico. La lettura non deve o, meglio, non dovrebbe mai essere proposta come un attività noiosa e distante dal mondo giocoso che i bambini amano creare intorno a sé. Al contrario, essa dovrà essere mostrata come quel che veramente è: porta d’accesso per un mondo fantastico nel quale ci si può lasciar condurre a piacere dalla cadenza delle parole. Per stimolare l’interesse si possono improvvisare piccoli giochi sulla lettura affrontata: disegni, cambi di finali, interpretazioni.
La varietà. Importante sarà non concentrare l’attenzione solo sul genere di libri che ci si aspetta che il bambino possa gradire, ma lasciare che possa partecipare attivamente anche alla scelta della lettura.
Insegnare a leggere. Vi son molti livelli di lettura. Il primo è ovviamente quello che prevede il saper riconoscere e ricostruire le parole scritte, ma si tratta solo del primo scoglio. Superato questo si giunge in un mare pieno di possibili interpretazioni che vanno al di delle parole. Insegnare al bambino a leggere significa perciò aiutarlo a costruire uno spirito critico, grazie al quale potrà interpretare anche la realtà in modo diverso.