Le Affinità Affettive, di Sandra Faè
Storie. Quante storie e vite sono raccolte tra le righe di un racconto… Questo di Sandra Faè, per esempio, è un lunghissimo abbraccio: scalda il cuore, un cuore umano che raccoglie tutte le sfumature di quel gioco che è la vita.
Un cuore che aspetta, il cuore di Claudia, col suo desiderio di essere madre mai messo da parte nonostante la vita le abbia detto più volte di no. Se il grembo non può, non è detto che il cuore invece non possa accoglierlo, un figlio. Un figlio a tempo determinato, che ti riempirà di felicità, stanchezza e profumo di bagnoschiuma buono. Odore di Natalia, del suo mondo portato a Milano dall’est, trent’anni dopo Chernobyl, in quelle trasferte temporanee che servono a smaltire le radiazioni, che trasportano vite, che col tempo diventano ricordi leggeri come piume, macigni sul cuore, esistenze stravolte divise tra l’irrazionalità e il buon senso, che assapora la gioia ignorando il distacco, che prima o poi avanzerà, e lascerà il cuore scheggiato.
Succede, succede di dover sopportare le capriole dell’ansia da prestazione genitoriale, scoprire di riuscirci e che riuscirci è ancora più doloroso, che piccoli pezzetti di cuore resteranno sbocconcellati come i panini che la puffolona ama tanto. Cuore di figlia di un’altra madre. Puoi essere una brava zia, una buona moglie, una collega fidata… La vita di Claudia potrebbe essere piena, e lo è, così come è ingarbugliata dal terremoto emotivo di partenze e ritorni. Claudia cerca di farci stare tutto nella vita, nel cuore, stringendosi un po’, facendosi piccola piccola, tenendo stretti i ricordi d’estate, gli addobbi di Natale, illudendosi un po’ egoisticamente che possa essere per sempre, ma ben sapendo che non lo sarà e che dovrà salutare di nuovo quel viso piccino che scivola via solcando il cielo, che va lontano, troppo lontano, tanto da pensare di aver sognato tutto.
Con Le affinità affettive (goWare edizioni) ci si commuove, si sente con gli occhi del cuore ogni piccola sfumatura dei sentimenti umani. L’autrice, Sandra Faè, sa creare lunghi e profondissimi solchi nell’anima da riempire di affetto e conservare, da tenere stretto quando fuori fa troppo freddo e gli occhi diventano lucidi e si inciampa nella vita. Il suo è un racconto che fa bene al cuore, una prova d’autore da assaggiare a piccoli morsi come una torta coperta di zucchero a velo che imbratta le dita e riempie di dolcezza l’anima. Saziandola, o forse solo provandoci un po’.
Grazie di cuore, Stefania, per questa tua recensione che mi ha davvero colpita.
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