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In libreria dal 6 settembre: Mi chiamo Irma Voth, di Miriam Toews

Mi chiamo Irma Voth

Irma, nemmeno vent’anni, vive sola nel deserto del Messico: suo padre l’ha relegata in un casolare ai margini della comunità mennonita. Ha sposato un messicano, che scandalo, ma suo padre ce l’ha con lei già da prima, da quando ha cominciato a crescere e pensare. Irma è spaesata, confusa. Ha sposato Jorge per fuggire con lui, e Jorge è fuggito da lei. I campi di granoturco e le scie degli aeroplani le sembrano così semplici, così veri; le relazioni umane, invece, grovigli inestricabili. Poi un giorno si alzano nuvole di polvere, sfrecciano pick-up sconosciuti: arriva una troupe del cinema e la realtà diventa un set. Ciascuno di colpo ha un ruolo preciso, anche Irma, che viene assoldata come interprete e diventa depositaria di tutti i segreti.

Nel rimescolone di quel teatro improvviso, dove le lacrime vere sono finte e le lacrime finte sono vere, un filo teso troppo a lungo si spezza e Irma prende il volo. Porta in salvo se stessa, la sorellina Aggie e X., fragile e prepotentissima clandestina. Un terzetto strampalato, litigioso e indissolubile che semina guai, mette in scena tragedie, farse e miracoli. Nel buio della stanza piccina di un bed and breakfast a Città del Messico Irma vuota finalmente il suo cuore e crea lo spazio per sentirsi pronta alla vita.

Sotto un cielo di milioni di stelle, va incontro alla sua libertà.

L’autrice. Autentica rivelazione della narrativa canadese degli ultimi anni, Miriam Toews è nata in una comunità mennonita del  Manitoba, tirata su da genitori piuttosto burberi. A diciott’anni se n’è andata di casa sbattendo la porta e ha girato mezzo mondo. Appassionata di cinema – se potessi, vedrei anche tre film al giorno! – si è cimentata persino come attrice, con risultati egregi. Nei suoi romanzi, commuove e diverte con una scrittura di straordinaria freschezza, parlando di felicità complesse, vite al margine, lucida follia.

Nel 2004 ha vinto un premio stratosferico, il Governor General’s Award, con Un complicato atto d’amore, pubblicato in Italia da Adelphi. In fuga con la zia, pubblicato dalla Marcos y Marcos, si è aggiudicato il Roger Writers’ Trust Fiction Prize ed è stato tradotto in dieci lingue. Mi chiamo Irma Voth è il suo ultimo romanzo, pubblicato in Italia con traduzione di Daniele Benati.

Il romanzo uscirà in libreria il 6 settembre, in contemporanea con la sua apparizione italiana al festivaletteratura di Mantova.

Redazione

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