MILANO – Venerdì 7 giugno Pisapia e Pizzarotti in Feltrinelli con Biorcio e Severo per “Parma, Italia”
MILANO – Venerdì 7 giugno alle 18.30, presso la Feltrinelli Libri e Musica di piazza Piemonte 2
Marco Severo presenterà “Parma, Italia – Una città frontiera fra berlusconismo e democrazia a 5 stelle“, con prefazione di Roberto Biorcio
Giuliano Pisapia, sindaco di Milano, e Federico Pizzarotti, sindaco di Parma, ne parlano con l’autore e il prefatore. Moderatrice dell’incontro sarà Modera Teresa Monestiroli, giornalista.
Sono le 16.20 del 21 maggio quando il vento del cambiamento scuote l’opulenta e civile Parma, nota per l’eccellente qualità della vita e prostrata dal malaffare delle sue ultime due giunte di centrodestra. Federico Pizzarotti, un giovane e sconosciuto impiegato di banca, esponente del Movimento 5 Stelle, sbaraglia il candidato del Pd Vincenzo Bernazzoli, travolgendo un sistema politico consolidato.
Per capire meglio il destino di questa “città-laboratorio”, Marco Severo fa un passo indietro e racconta, da insider, come la città di Pietro Barilla si è trasformata in quella di Callisto Tanzi, è esplosa con le grandi opere volute da Pietro Lunardi ed è arrivata a un buco di 607 milioni di euro e al commissariamento della giunta Vignali, mentre la sinistra si suicidava nel tentativo vano di compiacere a sua volta gli stessi poteri forti. È allora che comincia a montare la collera per le strade e le piazze, da cui emergerà trionfante l’antipartitismo anomalo e postmoderno dei seguaci di Beppe Grillo: gli alieni a Palazzo, gli angeli dell’Apocalisse scesi in terra a spada sguainata a difendere in bene comune, si trovano ora a governare. Ma come? Per quanto? Perché?
Riuscirà il 5 Stelle a restare se stesso? L’utopia della città felice, restituita ai cittadini, ha dunque trovato menti capaci di una sintesi concreta? Davvero parte da Parma la rivoluzione dell’etica politica italiana?
Scrive Marco Severo nel prologo:
L’immagine della vittoria non contempla caroselli né bandiere al vento, niente lacrime o folle eccitate. In piazza Garibaldi certo è in corso una festa che è già una catarsi politica, piena di abbracci e di amici che si stringono forte. Di cori e di gente che sciama. Eppure non è quella l’immagine della vittoria. Neanche quei giovanotti fotografati nell’atto di fare ‘il cinque’, poi passati in televisione e sui giornali, sono la sintesi giusta del momento. L’immagine della vittoria, la più pregnante, mostra piuttosto una strada qualsiasi di Parma, un luogo imprecisato distante dal centro storico. Sullo sfondo si scorge un distributore di benzina, poi una rotatoria con auto che girano. È il 21 maggio 2012. Sono le 17.30. In un video pubblicato dal ‘Corriere della Sera.it’ vediamo due uomini che si guardano, quasi si studiano nonostante si conoscano bene. Subito non sanno come prendersi. Poi quello a sinistra, in felpa e bermuda, rompe la crosta d’imbarazzo e butta là una frase: ‘Be’, allora inizia l’avventura…’. E l’altro: ‘Vieni a trovarmi, basta fare un salto in centro’.
Molto in centro: in Municipio.
Da mezz’ora Federico Pizzarotti è sindaco di Parma e per certi versi d’Italia.
…
Non si commuove, è lucido quasi freddo. Anche se felice. Non ha il phisique du rôle, è smilzo, le movenze rapide non sono da protocollo, balla un po’ dentro l’abito largo e sontuoso da sindaco di Parma. Dalle 20.30 si sottopone a una non-stop di dirette televisive: prima i Tg, poi Lilli Gruber, quindi gli approfondimenti serali. ‘A Parma ho vinto io, non Grillo’ ribatte a una domanda. Grillo rapidissimo lo fulmina dall’alto, da Genova, da qualche parte, dal web: ‘A Parma non ha vinto Pizzarotti, a Parma hanno vinto i cittadini’. Pizzarotti si correggerà, preciserà. Sfumature, anche se critici e commentatori alzano subito il dito. La festa finisce qua, da domani inizia ‘l’avventura’. L’aspettativa chiesta alla Credem di Reggio Emilia durerà un po’, c’è una città da rimettere in sesto. Una delle più ricche e progredite, quantomeno sin qui.Parma è prostrata, in bilico. La sua storia è lunga, lunghe le pagine che hanno preceduto il capitolo ‘Pizzarotti’. Come sia arrivata a questo punto lo andiamo a vedere.
Le molteplici ragioni di interesse del caso di Parma sono riprese nella postfazione di Roberto Biorcio:
Mettere in rapporto gli sviluppi di Parma “città laboratorio” con il più ampio contesto italiano è importante perché si tratta del primo esempio di governo di una città da parte del Movimento 5 Stelle, ma non solo.
Andando più a fondo si può mettere in luce la rapidità del passaggio, almeno in quella città e in qualche altra amministrazione minore, da movimento di protesta a forza di governo (locale).
E si può analizzare, al di là dell’ideologia della “democrazia diretta”, che cos’è concretamente, come si sviluppa, se si sviluppa, un diverso modo di relazione tra istituzioni di governo della città e cittadini.
Indipendentemente dalla simpatia o dalle perplessità che si possono avere verso il movimento di Grillo, è interessante notare come sia in atto – e sia osservabile soprattutto nel caso di Parma, dove Pizzarotti è sindaco da oltre sei mesi – un esperimento democratico di ricambio del personale politico: un esperimento che, nonostante le dichiarazioni antisistema, si svolge dentro le forme della democrazia rappresentativa.
In sostanza la pratica istituzionale del Movimento 5 Stelle sembra privilegiare il reclutamento di un personale politico non specializzato, non appartenente a caste, oligarchie o peggio. Non sembra che si voglia “rivoluzionare il sistema”, ma semmai aggiungere – è da verificare – qualche correttivo di partecipazione o di consultazione diretta al regime rappresentativo.
Questi percorsi di analisi sono molto interessanti per capire, al di là della cronaca, o dei risultati elettorali delle politiche – che pure verranno attentamente analizzati – sia le caratteristiche di un movimento che si prevede attestarsi tra il 10 e il 20% dell’elettorato italiano (un risultato un anno fa impensabile), sia il suo significato in una situazione italiana, e non solo italiana, che vede contemporaneamente fenomeni di disaffezione alla democrazia e il sorgere di movimenti in qualche modo con domande di democrazia radicale. Antipolitica?
Marco Severo, nato a Penne (Pescara) nel 1977, ha studiato, vive e lavora come giornalista a Parma. Ha collaborato con diversi quotidiani, riviste e siti d’informazione, tra cui “Diario” e l’edizione emiliana de “il Fatto Quotidiano.it”; negli ultimi anni ha seguito per la redazione parmigiana di “Repubblica.it” gli eventi che hanno portato alla caduta della Giunta comunale di centrodestra e all’affermazione del MoVimento 5 Stelle. Nel 2012 ha pubblicato per Fedelo’s editore Sconvocati. Le tangenti, la rivolta, la crisi del Sistema Parma.
Roberto Biorcio, sociologo e politologo, insegna Scienza della politica presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca. Tra i suoi saggi ricordiamo: La Padania promessa (il Saggiatore, 1997), Sociologia politica. Partiti, movimenti sociali e partecipazione (il Mulino, 2003), La rivincita del Nord. La Lega dalla contestazione al governo (Laterza, 2010) e il recente Politica a 5 stelle. Idee, storia e strategie del movimento di Grillo, con Paolo Natale (Feltrinelli, 2013).