Non ci credere, di Paul Cleave
Un thriller psicologico con protagonista uno scrittore che non può fidarsi di nessuno, nemmeno di se stesso. Un romanzo dove il confine tra realtà e finzione è difficile da individuare.
Paul Cleave, scrittore neozelandese già autore di The Cleaner e Il vendicatore, torna alla ribalta con Non ci credere (Bookme editore), un un ambizioso thriller psicologico con protagonista Jerry Grey.
Il romanzo è ambientato a Christchurch, Nuova Zelanda, città natale dello scrittore nonché sede privilegiata delle sue storie. Jerry Grey è alla stazione di polizia, di fronte a sé ha un’affascinante poliziotta in borghese e sta confessando di aver commesso l’omicidio della sua giovane vicina, “Suzan con la z”. Jerry però non ha mai ucciso quella donna: ha solo raccontato l’assassinio descritto nel primo dei tredici thriller scritti da Henry “The Cutting Man” e quella di fronte a lui non è una poliziotta ma sua figlia Eva.
Tutto è cominciato quel maledetto giorno in cui ha dimenticato il nome di sua moglie… All’inizio erano piccole cose: le chiavi di casa smarrite, poi quelle dell’auto, la data di un evento importante improvvisamente dimenticata. Cose così capitano a tutti, niente di cui preoccuparsi fino a quel momento, poi la visita dal dottor Goodstory e la tremenda diagnosi: Alzheimer. Davanti a un destino già segnato, Jerry decide di reagire con lo strumento che conosce meglio, la scrittura, e affida la cronaca del suo declino a un ironico e amaro Diario della follia, dove ribattezza L’ Alzheimer “Capitan A”.
Dalla diagnosi di Alzheimer precoce passano dei mesi e Jerry non è più certo di saper distinguere ciò che è reale da ciò che non lo è: anche i dettagli più intimi e preziosi della sua vita hanno cominciato a vacillare, il vuoto ha preso il posto di quelli che un tempo erano visi e luoghi familiari. Finito tra le anguste pareti di una casa di cura, senza più il diario a fargli da specchio e da guida, Jerry lotta ogni giorno per ritrovare un pezzetto di verità. Continua a pensare a “Suzan con la z”, una ragazza dolce e bellissima di cui pare ricordare persino il profumo e di cui continua a parlare agli inservienti della clinica, raccontando di averla uccisa. Ma è davvero morta per mano sua o è solo una creazione partorita dalla fantasia di Henry Cutter, geniale creatore di tanti best-seller da brivido…?
Suzan però non pare essere la sola. La polizia indaga perché le donne uccise, prima e durante il soggiorno di Jerry nella casa di riposo, cominciano a essere tante, e chi meglio di uno scrittore di thriller saprebbe come uccidere le vittime senza lasciarne traccia…?
La storia si sviluppa con una struttura particolare in cui ogni capitolo è diviso in due parti: la prima contiene le pagine del Diario della follia dove a un ipotetico Jerry del Futuro il protagonista racconta le sue esperienze quotidiane con l’incedere della malattia, giorno dopo giorno; la seconda rappresenta la cronaca del presente, con Jerry Grey nella casa di riposo sempre più confuso da ciò che ha intorno: non ricorda più se certi omicidi li ha inventati o li ha davvero commessi, o magari se ne ha semplicemente sentito parlare alla tv.
I delitti in effetti sono reali, così come le sue improvvise sparizioni dalla casa di riposo, ma come in tutti i thriller che si rispettino la realtà non è così scontata come appare.
Paul Cleave ci accompagna con maestria in un viaggio nella mente malata di Jerry Grey, la vera carta vincente del romanzo: un uomo che per la sua sovente incoerenza lascia anche il lettore interdetto su quale possa essere la realtà, e con essa la verità.
Nonostante la struttura della trama possa sembrare complessa, la lettura risulta scorrevole e lineare. La fase dell’azione tipica del thriller prende il via soltanto nel finale, ma le sorprese e i colpi di scena non mancano. Molto apprezzabile anche il ricorso all’autoironia, nonché i numerosi momenti davvero divertenti innescati dalle tragicomiche conseguenze di una malattia come l’Alzheimer.
Non ci credere è sicuramente un romanzo da leggere per gli amanti del thriller.