Passeggeri notturni, di Gianrico Carofiglio
Le parole spesso servono a nascondere quello che pensiamo, invece di rivelarlo. Mentire con l’espressione del volto è più difficile. Quando sarai grande ti sarà indispensabile saper leggere i volti al di là delle parole.
Trenta racconti da tre pagine ciascuno. Ecco Passeggeri notturni, l’ultimo libro di Gianrico Carofiglio, edito da Einaudi. Cento pagine da leggere tutte d’un fiato, in un susseguirsi di aneddoti, incontri, episodi di vita quotidiana e storie immaginarie.
Così come in viaggio ci imbattiamo in tanti passeggeri per pochi, fuggevoli minuti, allo stesso modo in questo libro abbiamo a disposizione pochissime pagine per entrare in una storia, in una situazione, per poi venirne trascinati fuori ritrovandoci immediatamente in quella successiva. Non si avverte però nessun senso di incompiutezza: ogni episodio ha una sua conclusione, un suo significato e, spesso, una morale.
Dal politico all’esperto inviato in Vietnam da Save the Children, dal famoso sondaggista alla sconosciuta viaggiatrice su un treno notturno, i personaggi presentati da Carofiglio non potrebbero essere più diversi, così come lo sono le considerazioni sull’alto tasso di suicidi a Tahiti o sulla promessa di abbassare le tasse. Lo stesso vale per gli incontri vissuti dallo stesso autore, alcuni dei quali sono lo spunto per interessanti riflessioni, mentre altri strappano un sorriso.
C’è quindi una grande varietà in questo libro, e per questo l’interesse resta sempre vivo, pagina dopo pagina. Lo stile aneddotico è efficace e la scrittura magistralmente concisa e allo stesso tempo completa, senza mai un dettaglio in meno, o di troppo.
Passeggeri notturni è una lettura tanto veloce quanto ricca di spunti, a dimostrazione che non sempre servono tante parole per esprimere idee e proporre riflessioni interessanti. Bastano invece le parole giuste.