Paura dei mostri? Allora “Odio i mocciolosi” fa per te
Il mostro Mirello le prova davvero tutte per essere un mostro da manuale, di quelli che fanno rizzare i capelli in testa e urlare i bambini dalla paura. Un mostro come lui, con zanne, corna e tre grandi occhi gialli, non dovrebbe aver problemi a spaventare quegli insulsi bambini, specialmente quella che vive con lui e che con disprezzo chiama Mocciolosa.
Eppure, quando è il momento di saltar fuori da sotto il letto o dall’armadio, qualcosa va storto: si addormenta placidamente ascoltando le storie della buonanotte dei genitori di Mocciolosa, oppure si ritrova il cagnolino di casa a leccargli amorevolmente i piedi in cerca di coccole.
Che grande affronto per un mostro come lui, che vergogna! Mirello decide di andarsene per sempre dalla casa in cui abita. Ma proprio quella insopportabile Mocciolosa, cercandolo, gli rivela che lei, senza il suo mostro, non riesce proprio ad addormentarsi… Forse quella Mocciolosa non è poi tanto male, forse anche per un mostro grande e grosso come lui vale il detto “Se non puoi sconfiggerli, unisciti a loro” e magari quelle storie della buonanotte, lette con una nuova amica, non gli dispiacciono affatto.
Odio i mocciolosi, il nuovo libro uscito per Camelozampa con testi di Chiara Lorenzoni e illustrazioni di AntonGionata Ferrari, presenta una bella inversione di ruoli, dove chi è descritto come un essere spregevole e maleodorante non è il mostro ma i Mocciolosi, “lagnosi e paurosi” bambini che puzzano di calzino usato e borotalco.
Questo mostro Mirello è in realtà un buffo e colorato personaggio di tutto rispetto che vorrebbe soltanto svolgere il proprio lavoro in santa pace ma che invece si ritrova, vittima delle circostanze, a far sempre figure barbine, fino a che non trova un’amica e una compagna di letture proprio in quella che lui considerava la sua acerrima nemica.
Il testo di Chiara Lorenzoni è semplice e simpatico, stampato con caratteri ad alta leggibilità e proprio adatto a tutti, primi lettori e non. Le illustrazioni sono coinvolgenti e vivaci, con tante sfumature vibranti che creano un’atmosfera allegra e accompagnano bene la narrazione.
Ne risulta una storia simpatica che forse riesce anche a far passare la paura dei mostri, con un sorriso e tanti colori. Una menzione d’onore va alle mutande sulla testa e la vestaglia a fiori che Mirello indossa nell’armadio per mostrarsi ancora più spaventoso!