Poesie per gente che va di fretta, di Chiara Lorenzoni e Pino Pace
Poesie per gente che va di fretta è il libro scritto da Chiara Lorenzoni e Pino Pace e uscito per quelli della casa editrice Marcos Y Marcos alla fine dello scorso anno. Si tratta di una raccolta di haiku capace di offrire una pausa per riflettere sulla vita e sul nostro essere umani, in un intreccio unico con le stagioni, la natura, la vita stessa.
Un haiku è una forma di poesia giapponese tradizionale che si costruisce in tre versi di 5-7-5 sillabe. Sono noti per la loro capacità di catturare l’essenza del momento presente, come fosse fotografie istantanee di un sentire universale.
Gli haiku proposti sono 200 e il libro non ha un ordine di lettura preciso: è possibile iniziare dalla prima pagina e proseguire in avanti o, più semplicemente, aprire il libro a caso e lasciarsi trasportare dalle parole che compaiono.
Difficile scegliere solo alcuni haiku tra i tanti, ma ho voluto prendere come riferimento il numero 109 del libro per provare a spiegare la forza di questi componimenti:
In un cinema,
dentro a una storia.
Fuori, fa freddo
Questa triade cattura l’essenza di un momento di distrazione dalla realtà. Il cinema diventa un’evasione dalla vita quotidiana. La realtà fuori dalla sala riporta a una realtà meno patinata, a un quotidiano proposto nei suoi momenti di fredda normalità e umanità.
E ancora il numero 113:
L’anima lo sa,
il cuore intuisce,
il corpo trova
Forte è l’idea di connessione tra mente, cuore e corpo: l’anima sa ciò che è giusto, il cuore ci consente di percepire e il corpo ci dà modo di agire.
Questo haiku ci ricorda l’importanza dell’equilibrio tra mente, cuore e corpo per raggiungere una vera comprensione di noi stessi e del mondo che ci circonda e abitiamo.
Poesie per gente che di fretta è un invito a prendersi una pausa e riflettere sulla vita attraverso l’arte delle parole. Gli spunti offerti permettono la riflessione e quasi la meditazione.
Ad aprile il libro l’haiku numero 1, una metafora potente sulla vita e la morte:
Sei fatto d’acqua
e al mare tornerai,
gioca col fuoco
Noi esseri umani siamo fatti d’acqua, e al mare torneremo. Sappiamo bene che tutto ciò che è nato deve anche morire, ma il riferimento al fuoco ci invita a riflettere sul modo in cui viviamo la nostra vita. Il rimando al fuoco, che è passione e vita di per sé stesso, ma anche distruzione e morte, è anche un monito: vivi la vita con passione e consapevolezza, non perdere la tua vera essenza, conscio del fatto che tutto ha un termine.
Un buon inizio per un libro di poesie, non trovate?