Recensione: Amiche per la pelle, di Christopher Pike
“Non puoi lasciare sei ragazze bloccate in una casa” dispersa tra le montagne innevate, con un passato inconfessabile ma impossibile da dimenticare e un presente ricco di segreti. Cosa accadrebbe altrimenti? Ci fornisce la risposta Christopher Pike in “Amiche per la pelle” (titolo originale: Slumber party), opera del 1985 dedicata a un pubblico giovane, divenuta un cult sin dalla sua prima pubblicazione. Ma come spesso accade per i libri che in passato hanno avuto un certo successo, oggi “Amiche per la pelle” è un romanzo ritornato nell’oblio, relegato alle sempre più rare bancarelle di libri usati che ogni tanto lo ospitano. Ma il lettore di ogni età alla ricerca di un thriller tra le nevi con una spiccata propensione per il mistero non potrà lasciarsi scappare l’opera di Pike e sarà chiamato a seguire le vicende di Lara, Dana, Rachael, Nell, Celeste e Mindy in questo weekend di ghiaccio, silenzio e ricordi. Perché le ragazze, invitate dall’amica d’infanzia Nell a passare una breve vacanza nella sua ricca baita di famiglia, si troveranno a doversi destreggiare tra rivalità adolescenziali, nuovi incontri, inspiegabili sparizioni, bugie e segreti che hanno il sapore dell’occulto.
Preparate la coperta più calda che trovate in casa e mettetevi accanto una tazza fumante di cioccolata: questo libro vi trascinerà tra le piste da sci e il silenzio spettrale dei boschi innevati.
Unica avvertenza: il romanzo, edito Bur ragazzi, è dedicato a un pubblico che abbia compiuto 12 anni ma, viste le influenze del genere thriller e alcune descrizioni, personalmente innalzerei l’età di lettura di un paio di anni.