Recensione: L’ottavo giorno, di Guido e Alice Allione
Mettete insieme, in un grosso calderone, un pizzico di fantasy, una manciata di stile tolkeniano, uno sfondo contemporaneo, un velo di prosa accattivante, una punta di magia, una glassa di spirito di avventura; mescolate il tutto e vi troverete fra le mani “L’ottavo giorno” di Guido e Alice Allione.
Jack è un uomo moderno, un uomo impegnato, sempre all’inseguimento di un tempo che corre e fugge. Ma la realtà non ti regala mai tempi supplementari e quando, durante una gita fuori porta, Jack si trova dinnanzi a un pozzo così simile a quelli delle fiabe che leggeva da bambino, per puro gioco decide di gettarvi una monetina, esprimendo un desiderio irrealizzabile “Avere più tempo per sé… sempre più tempo per sé”. Ma cosa accadrebbe se il pozzo potesse davvero realizzare desideri, donando tempo al nostro protagonista? Può un desiderio esaudito divenire una maledizione? La risposta è si, nel caso in cui il tempo aggiuntivo concesso si concretizzi in un vero e proprio “ottavo giorno” della settimana, destinato però a rubare sempre più spazio alla realtà.
Un romanzo accattivante, che trascina il fantasy all’interno della frenetica quotidianità, nato dall’idea di una figlia, Alice, che spinge un padre informatico a scrivere la sua opera prima.
Un libro che induce il lettore ad un’attenta riflessione su ciò che si desidera e quanto questo possa rivelarsi pericoloso.
Un piccolo successo editoriale, pubblicato da edizioni R.E.I., che ha venduto oltre 4.000 copie e oggi disponibile anche in formato ebook.
A breve, forse già entro fine anno, uscirà il seguito del romanzo, per ritornare ad immergersi nel mondo di Jack.
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L’ho letto pochi mesi fa ed è un libro veramente bello. Complimenti all’autore. Spero esca il presto il prossimo libro.
Paolo