Recensione: L’ultima notte a letto con te, di Mayra Montero
Sotto il titolo c’è scritto ben chiaro: Un romanzo erotico. La storia che accompagna il lettore in questo romanzo, L’ultima notte a letto con te di Mayra Montero, è quella di Fernando e Celia, una vecchia coppia di coniugi che, sposatasi la figlia da poco, partono da soli per una crociera che ha per destinazione i Caraibi. Il viaggio narrativo ha però destinazioni e tempi diversi, ripercorrendo il loro rapporto con se stessi, oltre che con il partner, e le pulsioni sessuali che nella vita li hanno soggiogati e ammaliati. A far da sfondo a ogni capitolo, come piccola nota di benvenuto, vi sono i versi di un bolero e le parole d’amore di un amante misterioso, la cui identità verrà svelata solo alla fine.
Sensuali sono le descrizioni, vivide e rapaci, che mostrano come l’erotismo non si appaghi solo nella forma più canonica del rapporto a due, ma che si sviluppi invece in istinti e desideri meno socialmente accetti; come risponda a esigenze e sentimenti ben diversi tra loro; come risulti profondo e terrigno, nel suo dare sfogo ai ricordi, alle gioie e ai dolori e a rispondere, talvolta, al più atavico terrore della morte. E i luoghi partecipano alla storia, con i Caraibi che finiscono per incarnare, nell’immaginario prima e concretamente poi, quella mancanza di inibizioni e freni che i protagonisti inconsapevolmente bramano.
Proprio in quel momento, ormai a un passo dall’imbarcadero, ci attraversò la strada un gruppo di uomini che trainavano una vacca. Ci fermammo a guardarli: legarono l’animale a un albero esotico e si misero in disparte a parlare. Uno di loro tirò fuori un coltello e Julieta mi abbracciò spaventata: “Stanno per azzuffarsi”. Ma non ci fu una zuffa, bensì una scaramuccia incomprensibile, l’uomo col coltello fece gesti nell’aria, tornò accanto alla vacca e le assestò un taglio profondo in gola, quando esplose il fiotto di sangue vi appiccicò le labbra per berlo. Era una visione dell’altro mondo: si contorceva di piacere, spingendo avanti e indietro il bacino, facendo rumori eccessivi con la bocca, quei suoni magici del risucchio mentre tutt’intorno gli altri neri aspettavano il loro turno con gli occhi luccicanti. Erano lì di nuovo, la morte e la passione più brutali, le due cose che più mi eccitavano al mondo. E di nuovo mi sentii eccitata, strinsi le cosce e provai l’impulso diabolico di avvicinarmi al gruppo e succhiare anch’io, di farmi palpare e scuoiare a un tempo. Fernando era livido, si asciugava il sudore con un fazzoletto che si poteva strizzare, e sbuffava parole che gli uscivano come avvolte in rivoli di vapore: “Un mattatoio… questi selvaggi stanno improvvisando un mattatoio”. Alla vacca si erano piegate le zampe anteriori e aveva la testa su un lato, era uno spettacolo morboso, un miraggio di orrore nella canicola.
Con L’ultima notte a letto con te, Mayra Montero, scrittrice e giornalista di origine cubana, è arrivata finalista alla XIII edizione del premio “La sonrisa vertical”, prestigioso riconoscimento spagnolo per la letteratura erotica. In Italia il romanzo è stato tradotto da Hado Lyria e pubblicato da Universale Economica Feltrinelli nel 1992.
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