Il senso del dolore. L’inverno del commissario Ricciardi, di Maurizio De Giovanni
Il senso del dolore. L’inverno del commissario Ricciardi (Einaudi editore), primo capitolo della serie di Maurizio De Giovanni ambientata nella Napoli degli anni Trenta, vede il commissario di polizia Luigi Alfredo Ricciardi alle prese con un delitto d’odio e passione, di risentimento e di disperazione, custodito tra le mura del teatro cittadino San Carlo.
Il romanzo, apparso per la prima volta nel 2006 con il titolo Le lacrime del pagliaccio, sin dalle prime pagine si allontana dall’ordinaria serie poliziesca, rivelando un quid pluris definito dai tratti particolarissimi del commissario Ricciardi: un uomo tormentato, abituato alla solitudine più per necessità che per scelta, destinato a scontrarsi ogni giorno per le strade della città con le visioni dei fantasmi di coloro che, per un motivo o per l’altro, sono morti brutalmente.
È un destino di privazioni e di costante dolore quello di Luigi Alfredo Ricciardi, un uomo che ha scelto di “espiare” la propria maledizione nel tentativo di aiutare gli altri, facendo della propria professione la sola ragione di vita.
Perciò, quando il commissario, chiamato a tarda sera sul luogo di un insolito delitto, si trova di fronte il fantasma martoriato di Arnaldo Vezzi, non può fare altro che ascoltare le ultime parole sussurrate dall’oltretomba dal tenore più amato dal regime fascista e dare il via alle indagini:
“Io sangue voglio, all’ira m’abbandono, in odio tutto l’amor mio finì”.
Pagliacci, Ruggero Leoncavallo
Dai camerini del teatro San Carlo alle strade di Napoli, il commissario Ricciardi si interrogherà sulle ragioni che possono spingere qualcuno a commettere un efferato delitto, perché “la fame e l’amore sono all’origine di ogni infamia, in tutte le forme che possono assumere: orgoglio, potere, invidia, gelosia. E sempre e comunque, la fame e l’amore. Li trovavi in ogni delitto, una volta semplificato all’estremo eliminati gli orpelli dell’apparenza: la fame o l’amore, o entrambi, e il dolore che generano.”
Saranno proprio la fame e l’amore la chiave di volta dell’omicidio di Arnaldo Vezzi, due espressioni umane che Maurizio De Giovanni racconta con eleganza e garbo, in questa opera prima che avvicina empaticamente il lettore al protagonista, suggellando così un potentissimo “patto di lettura” tra il pubblico e il mondo del commissario di polizia Luigi Alfredo Ricciardi.