La stagione di Olga, di Laura Leoni
La stagione di Olga, di Laura Leoni (Edizioni Ensemble) è come una favola, come il suono di un antico canto. Una canzone dell’amore perduto, come scriveva il poeta De André. Amore che si perde, che ti sfugge dalle mani, come sabbia che scivola via.
Costantino è un uomo in bilico che, da quando ha perso Olga, l’amata moglie, non riesce a trovare una ragione che gli renda pace.
In una dimensione aleatoria e irreale guidata dalla sua stessa forza e da oscure presenze, Olga continua però ad esistere in qualche modo.
La scomparsa di Olga induce Costantino a una lunga pena, compressa tra pensieri ossessivi e determinati a conoscere le ragioni di quella sparizione tanta improvvisa. Così, senza nessun motivo apparente, l’amore della sua vita sparisce, ma lascia tracce dietro sé che somigliano a un perpetuo enigma, strada parallela tra un mondo presente e vivo e un mondo opposto, evanescente e fatto di ricordi ed evocazioni. C’è poi una casa in cui rinchiudersi, che fuge quasi da involucro nel quale fuggire il mondo, gli sguardi, le domande che in paese si susseguono.
Costantino non vuole rispondere, né ammettere che Olga sia scomparsa. Non riesce ad allontanarsi da una presenza che, nella sua assenza, è pura essenza. Anche quando cercherà di rinascere tra le braccia delicate di un’altra donna il cui destino si incrocia in qualche modo con il fantasma di Olga, lasciar trapelare luce e verità non sarà un cammino facile. La stagione di Olga è un lungo viaggio tra le pagine, fatto di piccoli pezzi da rimettere insieme per trovare una ragione, per trovare lei, Olga, che è risposta a tutte le inquietudini e a tutte le paure moltiplicate in tante donne come repliche inquietanti. La sua presenza viva osserva e si muove, implora e cerca essa stessa la materialità.
Nel ritrovarla e perderla costantemente, tra le stesse mura di una casa perennemente in penombra, come se la luce fosse un nemico che può portar via anche l’ultimo ricordo, Costantino vivrà l’estenuante combattimento tra la ragione e l’irragionevole forza dei sentimenti. Quella presenza che scruta, che vive, lo porterà a confondersi tra mille tempeste di ricordi, avvolto tra le spire tenaci del bisogno di averla ancora.
Sarà questa lotta contro la tempesta per riportare la luce in un tempo immaginario e immaginato a rompere ombre e buio quando ormai queste saranno già troppo presenti.