Il tunnel, di Anthony Browne
Il Tunnel è la storia di sorella e un fratello così diversi tra loro da non riuscire ad andare mai d’accordo.
Del resto, se la sorella è calma, riflessiva e un po’ paurosa e il fratello uno scatenato estroverso, le sonore litigate, come è consuetudine tra quasi tutti i fratelli, diventano all’ordine del giorno.
Ma un’avventura surreale, iniziata al di là di un tunnel misterioso, potrebbe cambiare il rapporto fra i due.
Quella narrata ne Il tunnel di Anthony Browne e portata in Italia da Camelozampa con traduzione di Sara Saorin è una storia veloce e raccontata in modo semplice in cui ci si può immedesimare perfettamente, specie se si è alle prese, o si è vissuto, quell’indissolubile e controverso legame con i propri fratelli o sorelle.
L’autore cura molto, nelle illustrazioni, l’espressività e la gestualità con la quale vengono rappresentati i bambini. Inquadrature e luci sembrano quasi frutto di set fotografici, ponendosi in contrasto con pattern grandi che riempiono le pareti, i tessuti e la strada con toni e colori quasi naif. Le immagini che accompagnano la narrazione sembrano nate da una creatività istintiva, come l’immaginazione stessa dei bambini. Vi si ritrovano anche particolari molto dettagliati che, nel constesto in cui vengono collocati, si presentano con un tono di surrealismo. In questo modo, la vicenda sembra diventare un’onirica rappresentazione dei due bambini in un giardino segreto, un luogo delle emozioni celato che si raggiunge solo oltrepassando il Tunnel.
Un luogo magico che li porterà ad avvicinarsi, conoscersi e sì, anche a volersi più bene.
In tal senso, è molto bella e delicata la scelta di svelare il nome dei due bambini solo alla fine della storia, soltanto dopo che qualcosa è cambiato in loro e la loro vicinanza si è concretizzata in un abbraccio. Una scelta che richiama un incontro tra due persone che si rivelano per la prima volta, incontrandosi e guardandosi negli occhi per iniziare un rapporto nuovo, diverso, più sentito.