Una mente superiore, di Davide Lugli
È una Mente Superiore che tiene in scacco la squadra del commissario Grilli. Una mente brillante e capace che si diverte a lasciare una scia di sangue e a disseminare di indizi il quadro che compone, perché sa di essere un passo avanti a ogni ragionamento possibile. Un killer freddo, meticoloso, che trova davanti a sé un commissario con un passato da dimenticare e troppo dolore da stemperare.
Sarà forse per questi presupposti che il romanzo di Davide Lugli (Clown Bianco editore) riesce a colpire il lettore ancora più di quanto già la ricerca di un serial killer possa fare. Si aggiungono tuttavia anche la forte umanità che l’autore infonde a tutti i personaggi che troviamo tra le pagine e l’empatia che questi posseggono e trasmettono, capace di renderli umani, credibili e vicini.
Tra le righe cercheremo un indizio e una spiegazione, un movente e una ragione che piano si dipaneranno, chiarendo i perché del timore umano di esistere oltre il proprio lavoro, per chi per mestiere questo lavoro lo trascina sulle spalle insieme al peso devastante della responsabilità. Ci sono scorci inaspettati e a tratti sembra di scorgere l’originale scrittura di un grande come Giorgio Faletti che disegnava il suo “mostro” con tratti di spietata umanità nel suo esordio Io uccido.
Ciò che resta, che colpisce, è l’umanità. È questa umanità che porta il lettore ad appassionarsi, ad andare oltre la curiosità di voler scoprire quelli che saranno i sorprendenti risvolti. Una mente superiore ti trascina nel suo mondo e ti invita a cercare senza, a non perdere il filo della costruzione, a seguire quella mano che gioca con il destino di troppi in un crescendo singolare fino all’ultima delle pagine…