Il vestito di Lia, di Sara Marconi
Il vestito di Lia (Edizioni Corsare) è un racconto gentile, una di quelle storie che ti spiegano l’animo delle persone con piccoli dettagli quasi sussurrati.
Lia è una bambina introversa e si intimorisce davanti a tutte le cose che non conosce. Le piace giocare con la sua amica Emma, suonare il pianoforte e intrecciare braccialetti tranquilla a casa.
I genitori e il nonno, però, sono un po’ preoccupati: non sanno come dire a Lia che Domenica dovrà suonare davanti a tutti per il saggio di fine anno. Lia, cosí timida e timorosa, come prenderà la notizia?
Quello che a volte sfugge, davanti alle insicurezze di una persona, è che l’introversione non è sempre sinonimo di timidezza e questo libro ce lo ricorda bene: Lia conosce il pianoforte e trova una sua dimensione nella musica, non ne ha paura, e sceglie il vestito più bello che ha per il saggio, quello con grossi papaveri rossi, per suonare e librarsi felice in alto come una rondine.
Un testo semplice ma carico di significati, in cui l’autrice, Sara Marconi, non ha paura di mostrarci personaggi che si assentano per andare a fare pipì o a cui capitano giornate il cui il tempo è bruttino e non si può uscire. La narrazione non si limita a quello che è funzionale per la storia, ma ci fa vedere oltre, costruendo un mondo a tutto tondo.
Le illustrazioni della bravissima Daniela Costa si affiancano bene a questa storia dal ritmo tranquillo e delicato. Le immagini trovano lo spazio per raccontare gesti, pause, passioni e storie parallele.
È bello vedere come alcuni dettagli, gli ambienti, e tanti particolari siano lasciati all’immagine. L’illustrazione non dovrebbe mai essere la riproduzione didascalica del testo, e in questo caso abbiamo un ottimo esempio di come le immagini supportino la narrazione, raggiungendo una completezza che, di nuovo, non si ferma ai confine del racconto, non descrive solo i personaggi principali, ma esplora tutto ciò che si intreccia con la vicenda e aggiunge un animo fantasioso e sensibile alle pagine di questo libro.
Questa storia ci ricorda che tutto è connesso e che ogni persona ha, dentro e fuori, un mondo tutto suo.